Pagina (71/163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Quanto a me, fui vinto ad un tratto di tal sentimento di consanguinità, che mi fu forza di volgermi a considerarla in viso se mai vi raffigurassi alcun'aria di famiglia. "Poh!" dissi "e non siamo noi tutti parenti?"
      Giunti al canto di rue Guénégaud ristetti per dirle addio davvero: la giovinetta volea pur ringraziarmi della compagnia e del favore, e disse addio, e ridisse addio, e le ridissi addio: e il congedo fu sí cordiale che altrove io l'avrei suggellato d'un bacio di carità, caldo e santo come quel d'un apostolo(90).
      Ma in Parigi i baci non si costumano che tra uomini(91): però le diedi l'equivalente, augurandole la benedizione di Dio.
     
     
      XXXIX
     
      IL PASSAPORTO
     
      PARIGI
     
      Quando giunsi all'hôtel, La Fleur mi avvisò che il lieutenant de police aveva inchiesto di me.
      - Qui c'entra il diavolo! - dissi, ed io sapeva il perché: ed è tempo che lo sappiano anche i lettori. Non già ch'io nel ragguagliarli per filo di tutti i miei casi, fossi smemorato in ciò solo; ma parvemi bene di trasandarlo, perché, se l'avessi detto allora, i lettori se ne sarebbero ora forse dimenticati: e ora propriamente fa al caso.
      Uscii cosí in furia di Londra, ch'io, non che ricordarmi né punto né poco che s'era in guerra col re di Francia, io anzi già da Douvre osservava col canocchiale le alture dietro Bologna-a-mare, né mi s'affacciava per anche l'idea ch'io guardava in terra nemica, né l'idea successiva, cioè, che senza passaporto non vi si andava. Ch'io giunga a capo d'una strada e ch'io non mi torni piú savio; quest'è la piú trista maledizione che mi possa mai cogliere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





Guénégaud Parigi Dio La Fleur Londra Francia Douvre Bologna-a-mare