In tutt'altra provincia di Francia egli avrebbe cosí inaridita per sempre la radice dell'arbuscello che il suo orgoglio e il paterno suo cuore volevano veder rifiorito; ma in Bretagna le leggi vi provvedevano; ed egli se ne giovò. E gli fu a que' giorni opportuna la convocazione degli Stati a Rennes. Però, accompagnato dai suoi due figlioletti, entrò nell'assemblea e perorò pe' diritti d'una legge antichissima del ducato, raramente, diceva egli, allegata; ma non però men valida: e si tolse di fianco la spada.
- Eccola - diss'egli - accoglietela, e siatene religiosi custodi fino a che tempi migliori mi concedano di redimerla.
La spada fu raccolta dal presidente: il marchese rimase alquanti minuti a vederla depositare negli archivi, ed uscí.
Al dí seguente egli e la sua famiglia navigarono alla Martinica, donde (dopo diciannove o venti anni di prospera industria data a' negozi, e per alcune eredità inaspettate da' rami distanti del suo casato) ripatriò a ripetere la sua nobiltà e sostenerla.
Fu mia ventura - né la fortuna è in ciò liberale a verun viaggiatore, tranne al sentimentale - ch'io mi trovassi a Rennes appunto nel giorno di questa ridomanda solenne: solenne certamente per me.
Il marchese con tutta la sua famiglia si presentò all'assemblea. Esso dava mano alla sua dama; e il primogenito alla sorella; il figlio minore veniva a capo della fila accanto a sua madre: il marchese si ripassò due volte il fazzoletto sul viso.
Era universale silenzio. Sei passi innanzi di giungere al tribunale, il padre cedendo la marchesa al figlio minore, e avanzandosi tre passi egli solo, ridomandò la sua spada.
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