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      Le congetture ed il tempo sono spesi assai male quando i misteri si riveleranno da sé: e tornava meglio a leggere Shakespeare. Mi pigliai la commedia che ha il titolo: Gran trambusto per nulla: e mi sono dalla mia seggiola trovato in un batter d'occhio in Sicilia, e in tante faccende con Don Pedro, Benedetto e Beatrice, che Versailles, il conte ed il passaporto non erano piú cose mie.
      Soave arrendevolezza dello spirito umano, che può in un attimo secondar le illusioni le quali furano i piú affannosi momenti alla tristezza ed all'ansietà! Omai, omai da gran tempo gli anni miei non si numererebbero piú, s'io non n'avessi trascorsa una parte nell'asilo di quelle terre incantate. Quando la strada m'è troppo aspra alle piante e troppo scoscesa per la mia lena, io mi devío in un viale di mollissima erbetta, sul quale sparpaglio le rose mattutine della voluttà, e dopo uno o due giri ritornomi rinfrescato, e m'accingo piú gaio e piú vigoroso al mio viaggio. Quando il male m'incalza sí vittorioso ch'io non ho piú terra dove ritrarmi, gitto l'armi, abbandono questo mondo; e poiché gli Elisj mi s'aprono al pensiero piú manifestamente del Paradiso, io vi penetro a forza siccome Enea, e lo vedo andar verso l'ombra della sua abbandonata Didone, e sospirar di placarla; e vedo l'ombra sommovere il capo, e fuggire con disdegnoso silenzio colui che le straziò il cuore e la fama: il mio dolore si smarrisce nel suo, ed in tutti quegli affetti che solevano impietosirmi per la misera innamorata regina sino dal tempo ch'io stava a scuola.


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Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





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