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      - E' ci vuol poco - rispose l'oste - a screditare un albergo; Voyez-vous, monsieur! - e additò la fossetta da noi lasciata a' piedi del letto.
      Confesso che l'indizio per chi non udiva le discolpe era quasi una prova, ma l'orgoglio mio sdegnava di stare a contradittorio con l'oste. E l'esortai che se ne andasse a letto con l'anima in pace, perch'io voleva pure quella notte dormire di buona voglia; e che domattina dopo la mia colazione avrei saldato il suo conto.
      - Cred'ella, monsieur - disse l'oste - che quando anche fossero venute venti ragazze, ne avrei fatto caso?
      - La è una ventina piú del mio bisogno - diss'io.
      - Purché - aggiunse l'oste - venissero di mattina.
      - Che? la differenza dell'ora fa differente in Parigi anche il fallo?
      - No - risposemi - ma lo scandalo.
      Una buona distinzione mi va subito al cuore; né posso dire ch'io fossi pessimamente adirato contro a colui.
      - Vedo - continuava l'oste - ch'egli è bene che un forestiero trovi come comperarsi de' merletti, delle calzette, de' manichini, et tout cela; onde, quando una giovine viene con una scatola, non v'è da ridire.
      - Giuro - diss'io - che anche la fanciulla l'aveva la scatola; ma non vi guardai.
      - Dunque, monsieur - disse l'oste - non ha fatto spesa?
      - Di nulla di questo mondo(110) - risposi.
      - Perch'io - disse l'oste - le raccomanderei, monsieur, una giovine che tratterebbe en conscience.
      - Ma la vo' vedere stasera - diss'io. L'oste mi s'inchinò divotamente, e discese.
      - Or sí - gridai - or sí ch'io trionferò di questo maître d'hôtel.


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Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





Voyez-vous Parigi