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      Quand'anche io non mi fossi trovato che quattro louis d'or, io non avrei saputo alzarmi a mostrarle l'uscio fino a che io non ne avessi spesi tre in un paio di manichini.
      Ma l'oste farà a mezzo con lei. Che mi fa a me? Pago, come tanti altri pagarono prima di me, per un atto a cui mancava ad essi il potere o la volontà.
     
     
      LV
     
      L'ENIGMA
     
      PARIGI
     
      La Fleur, nel servirmi a cena, mi riferí che l'albergatore era tutto compunto dell'affronto fattomi d'intimarmi che mi provvedessi d'alloggio.
      Chi sa cosa sia una notte ben riposata, non si corica, per quant'ei può, con l'animo ruggine. Onde ingiunsi a La Fleur, che rispondesse all'albergatore, che rincresceva a me pure d'avergliene data occasione: e lasciagli intendere, se pure a te cosí pare, La Fleur, che se mai quella fanciulla tornasse, non la vedrò.
      Io non mi dava questa mortificazione per amore dell'oste; bensí perch'io feci proponimento di non piú ritentare il pericolo di cui mi sentiva tuttavia la paura; e continuare i miei viaggi accompagnato dalla virtú che io aveva recata meco in Parigi.
      - C'est déroger à la noblesse, monsieur - disse La Fleur, inchinandosi sino a terra - et encore, monsieur potrebbe mutarsi; e se, par hasard, le piacesse di ricrearsi...
      - Io cosí - gli dissi dandogli su la voce - non mi ricreo.
      - Mon Dieu! - disse La Fleur, e partí.
      Né passò un'ora ch'ei tornò a mettermi a letto, ed era ufficioso piú dell'usato. Vidi che gli errava sul labbro tal cosa, ch'ei voleva e non s'attendeva di palesarmi o di chiedermi; non vi colsi sul fatto; e per verità non ci badai piú che tanto.


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Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





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