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      Et la fante, menandolo attraverso una caminata, condusselo in una camera grande, la quale, oltre una alabarda, una lorica, uno vecchio rugginito spadone et una tracolla, appiccati con pendagli ne le quattro pareti l'uno a rincontro de l'altro, altri addobbi allhoramai non havea. Et sopra il lettuccio giacea uno vecchione canuto il quale fu, et, se col tramonto de la fortuna non s'obscura etiandio la nobiltà del sangue, era tuttavia gentilhuomo; et d'una mano si facea sostegno a la testa. Era accanto al lettuccio uno deschetto sul quale ardeva una lucernina, et quivi presso una scranna su la quale il notajo senza far motto adagiatosi, et toltosi di cintola il pennajuolo, acconciò innanzi a sé il calamajo et due fogli bianchi che si trovava havere indosso: et come hebbe intinta la penna, si curvò col petto sul desco, stando in orecchi ad udire et scrivere le volontà extreme et il testamento del gentilhuomo. Il quale sorreggendosi alquanto su l'origliere, parlò: - Lasso me; tu di certo, messer lo notajo, non sai com'io non che possa far lasciti, mi veggio morire senza havere di che satisfarti del testamento. Ma quanto piú posso ti priegho che tu comporti questa fatica di scrivere la mia hystoria; per ciò che, come che ferventemente io desideri di andare hoggimai dove a Dio piacerà, non chiuderò in pace questi occhi se non lascio per heredità al mondo la hystoria mia, la quale fia letta da ogni huomo che vive, cotanto è fiera et diversa: et ad te in mercede de la scrittura, tanto ch'io detto, lascierò per legato il guadagno che divulgandola ne trarrai; di che senza niun dubbio farai ricco te et casa tua.


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Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





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