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      Monsieur le comte de B***, pel favore ch'ei mi fece del passaporto, continuò, ne' pochi giorni ch'egli andava capitando a Parigi, a favorirmi spontaneamente; e mi fece conoscere ad alcuni signori d'alto affare, i quali m'avrebbero fatto conoscere a' loro conoscenti, e di mano in mano cosí.
      Ed io aveva scoperto il secreto in tempo da convertire questi onori in profitto; altrimenti, avrei desinato e cenato, come suole avvenire, una o due volte in giro, e traducendo i cenni e gli sguardi francesi in inglese schiettissimo, mi sarei presto avveduto ch'io m'usurpava il couvert(122) d'un piú piacevole commensale; e, per la semplicissima ragione ch'io non avrei potuto serbarmele, avrei rassegnate ad una ad una tutte le mie sedie. Ma per allora i fatti miei non camminavano male.
      Ebbi l'onore d'essere presentato al vecchio marquis de B***, segnalatosi in gioventú per parecchie non gravi imprese cavalleresche nella corte d'Amore. Da indi in poi si vestí alla foggia delle giostre e de' torneamenti, e imbizzarriva a far credere ch'ei non era campione d'Amore solamente in fantasia.
      - Avrei caro - mi diceva egli - di dar una corsa per l'Inghilterra; - ed informavasi intorno alle dame inglesi.
      - Rimanga, monsieur le marquis - gli diss'io - rimanga dov'è: les messieurs anglois penano anche troppo a impetrare un'occhiata dalle loro dame. - Il marchese mi convitò a cena.
      Monsieur P***, gabelliere generale, moveva altrettante interrogazioni su le nostre tasse.
      - Odo - diceva - che le sono ragguardevolissime.


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Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





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