Per bizzarria d'accidente, stern in inglese suona tristamente sereno. L'autore lo cambiò in Yorick, e per la prima volta nel Tristram Shandy, dove dipinge il proprio carattere, vol. I - Gli scrittori della sua vita dicono che egli si compiacesse del nome di un buffone in odio dell'ipocrisia, la quale egli credeva sempre velata dalla serietà, dalla gravità, dalla severità, e dall'altre inumane virtú. Né io dissento da questa opinione. Ma, a parer mio, piú vera ragione si è che l'antico Yorick, come è descritto da Shakespeare, muove insieme al riso e alle lagrime; e cosí appunto il nostro autore in ogni sua pagina; anzi mentre professa il ridicolo, riesce piú assai nel patetico. Vedi il proemio alla mia traduzione. (F.)
(102) Stampò col nome di Yorick le Omelie ch'egli aveva già predicate nella sua parrocchia; e sono tenute l'opera sua migliore. Egli stesso, mandando tutti i suoi libri ad Elisa, scrive: "Gli altri scritti mi uscirono dal cervello: - vi siano care soltanto le omelie, le quali mi sgorgarono calde tutte dal cuore". - Yorick's letters to Eliza, I. (F.)
(103) E san Paolo si doleva pur molto di questo calderajo: Alexander aerarius multa mala mihi ostendit: reddet illi Dominus secundum opera ejus. - Epist. ad Timoth., II, cap. IV, 14. Alexander, quem tradidi Satanae, ut discat non blasphemare. - Ad Timoth., I, cap. I, 20. (F.)
(104) Veruntamen in imagine pertransit homo, sed et frustra conturbatur. - Psal., XXXVIII, 7. - Ma Yorick cita la volgata inglese che ha: Surely every man walketh in a vain shadow; surely they are disquieted in vain.
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