(F.)
(105) Il Boccaccio, Giorn. I, n. 8, delinea da maestro il ritratto del buffone gentiluomo, arguto e liberale, e il ritratto del buffone codardo, maligno ed adulatore. Ma del primo s'era quasi spenta la razza anche a quel secolo; e del secondo s'è fecondata, specialmente dopo l'invenzione de' giornali.(F.)
(106) All'età di Beniamino Johnson, contemporaneo di Shakespeare, i patrizi inglesi si dilettavano di pascere, oltre il buffone, anche il nano e l'eunuco:
Call forth my dwarf, my eunuch and my fool.
(Ben Johnson, nella commedia del Volpone)
Ma i patrizi italiani si sono sempre contentati di un poeta miserello, che sovente supplisce anche da segretario, da maestro e da cappellano. (F.)
(107) ... Medio de fonte leporumSurgit amari aliquid, quod in ipsis floribus angat.
Lucr., lib. IV,1127. (F.)
(108) Intende per avventura di certo Bevor, prelato nella provincia di York, dove il nostro autore amministrò per vent'anni le chiese di Sutton e di Stillington. Vero è che qui Yorick punge il teologo a torto; e la pia conseguenza della bontà del cielo verso le sue creature fu altre volte dal medesimo fatto desunta da molti Padri della Chiesa. Anzi san Francesco raccoglieva le tortorelle: "O sirocchie mie tortore, diceva il santo Patriarca, io voglio farvi nidii, acciocché voi facciate frutto, et che voi multiplichiate, secondo lo comandamento del nostro Creatore. Andò santo Francesco et fece lo nidio a tutte: et elle, usando, cominciarono a far uova et figliuoli, et stavano domesticamente con santo Francesco et con gli altri frati". - Fioretti di san Francesco, cap.
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