Pagina (50/624)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non disse ella stessa che un’anima vale più del mondo intero? Questo fanciullo ha pur esso un’anima, e se io lo cedessi loro, chi sa che cosa ne avverrebbe? Non sono colpevole io, no; ma se fossi tale, il Signore abbia pietà di me, perché non saprei fare altrimenti.
      — Ebbene, mio povero vecchio, — disse la zia Cloe — perché non te ne vai anche tu? Aspetterai che ti facciano scendere a seconda del fiume sin colà dove si ammazzano i negri sotto il peso del lavoro, o si fanno morir di fame?... Io vorrei cader morta piuttosto che andarvi. Oh, parti con Elisa! Non hai tu il passaporto per recarti dove ti pare e piace? Suvvia, presto: vado a preparare il tuo fagotto. —
      Tom alzò il capo, volse intorno lo sguardo triste ma pacato, e disse:
      — No, no, io non posso andare. Elisa parta: ne ha il diritto. Non sarò io quegli che vi si opponga: sarebbe per essa contro natura il rimaner qui. Ma tu hai udito ciò che ella ha detto. Mi vendano dunque, giacché bisogna, purché non si venda tutto il resto. Non sono io forte al pari di un altro per sopportare questa sventura? — soggiunse egli, mentre un sospiro o alcunché di somigliante ad un singhiozzo scoteva convulsamente il suo largo e rude petto. — Il padrone mi trovò sempre al mio posto, e sempre mi ci troverà. Non ho mai tradito la sua fiducia; mai la tradirò! È meglio ch’io vada via di qua. Non biasimiamo il nostro padrone, Cloe; egli avrà cura di te e dei... —
      Si voltò verso il rozzo tettuccio dove riposavano le piccole teste coi ricciuti e fitti capelli, ed il cuore gli si spezzò. Appoggiato il dorso alla seggiola, egli si coprì il viso con le larghe sue mani.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





Cloe Elisa Cloe