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      — Ci giocherei il mio naso che diventa pazzo! — diceva Andy.
      — Che bestemmie tirerà! — soggiunse il piccolo Jake.
      — Oh, per questo, non durerà gran fatica a farlo! — osservò la giovane Mandy dalla testa ricciuta. — Lo udii ieri. Me ne stavo nascosta e quatta quatta nello stanzino dove la padrona ha messo le damigiane; intesi tutta la faccenda, e non me ne sfuggì una sillaba. —
      E Mandy, che in vita sua non aveva mai fatto una riflessione sulle cose da lei udite e che erasi cacciata fra le damigiane non per ascoltare, ma per dormicchiarvi un poco, si diede così dicendo un certo sussiego.
      Appena comparve Haley in stivali e speroni, fu da ogni parte salutato con l’annunzio della trista novella. Quei negrucci non restarono delusi nella loro speranza di vederlo infuriarsi e dir bestemmie, poiché egli si diede a sciorinarne con tal correntezza ed energia, ch’era un incanto per essi. Fu gran ventura che, per evitare i colpi di scudiscio, si curvassero fino a terra e balzassero ora da una parte ora dall’altra.
      Finalmente riuscì loro di scamparla, e corsero a lanci e al suono di fischiate unanimi, a sgambettare sull’erba presso la veranda. Proruppero quivi in grandi schiamazzi di gioia con accompagnamento di capitomboli e d’atti di scherno.
      — Ah, piccoli demoni, se potessi agguantarvi! — mormorò Haley fra i denti.
      — Ma non ci agguanterete! — rispose Andy, facendo un gesto di trionfo e molte smorfie grottesche dietro le spalle dell’infuriato mercante.
      — Oh, in verità, questa è un’avventura singolare!


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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