— disse Haley entrando senza cerimonie nella sala. — Pare che quella meticcia ed il suo scimmiotto se la siano battuta.
— Signor Haley, v’avverto che siete dinanzi a mia moglie.
— Perdono, signora! — borbottò Haley, inchinandosi leggermente e con una certa mala grazia. — Ad ogni modo ripeto che è un’avventura ben singolare. Che ne sembra a lor signori?
— Se vi piace trattare meco, — ripigliava Shelby — si usano maniere quali si addicono a persone educate. Andy, togliete a questo signore l’impaccio del cappello e dello scudiscio. Sedetevi, signore. Sì, certo, mi duole dovervi dire che la giovane, eccitata dalla troppo ardente immaginazione per quello che le deve essere stato riferito, non saprei come, di questa faccenda, ha tolto seco il figlio questa notte ed è scomparsa.
— Io mi aspettavo da voi in quest’affare, lo confesso, un procedere più leale, — disse Haley.
— Come, signor mio? — ribatté Shelby, voltandosi vivamente verso di lui. — Che significa, di grazia, cotesta vostra osservazione? A chi mi ferisce nell’onore, non ho che una risposta da fare. —
Il trafficante si quietò all’udir queste parole, e soggiunse con voce alquanto più sommessa che era cosa incresciosa di aver stipulato un contratto e vedersi burlato a quel modo.
— Signor Haley, — disse Shelby — se voi non aveste una qualche cagione di essere dispiacente, non avrei tollerato davvero la maniera rude ed incivile di entrare in casa mia come avete fatto poc’anzi. Sappiatelo bene; nonostante le apparenze, io non soffrirò che alcuno esprima sospetti intorno alla mia lealtà. Ben volentieri vi darò ogni aiuto possibile, col prestarvi i miei servi, i miei cavalli, e quant’altro occorre affinché possiate ritrovare ciò che vi appartiene.
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