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      — Ne sei ben certa, non è vero, mamma?
      — Sì, ben certa! — ripeté la madre, con voce di cui ella stessa si maravigliò perché le parve che le venisse da uno spirito interno che non faceva parte di lei stessa.
      Ed il fanciullo lasciò ricader la sua testa assonnata sopra la spalla della madre.
      Oh, come il calore di quelle piccole braccia, il soave respiro che ella si sentiva alitare sul collo, aggiungevano fuoco e coraggio alla sua corsa! Ogni movimento del tranquillo bambino addormentato le comunicava una specie di energia elettrica. È tale l’impero dello spirito sul corpo, che per alcun tempo vale a rendere le carni e i nervi insensibili e a dar loro una tempra d’acciaio, fino al punto di cambiare in forte il debole.
      I limiti della fattoria, il boschetto, il bosco, le passarono come un turbine, tanto rapido era il suo cammino. Lasciandosi poi addietro, uno dopo l’altro, i luoghi che le erano familiari, essa continuò senza posa fino a che i primi chiarori dell’alba la sorpresero sulla strada maestra ben lungi da tutto ciò che ella conosceva.
      Spesso s’era recata con la sua padrona a visitare alcune famiglie in un piccolo villaggio poco distante dall’Ohio, e sapeva bene la strada.
      A quel villaggio ed al grosso fiume che si proponeva di attraversare, terminava il suo piano di fuga. Al di là, essa poneva ogni sua speranza in Dio.
      Quando sulla strada cominciarono a comparire cavalli e vetture, essa, con quella pronta perspicacia che è propria d’uno stato di agitazione, e che potrebbe dirsi una specie d’ispirazione, si avvide che il suo camminare frettoloso e il suo aspetto turbato potevano attirare su lei osservazioni e sospetti.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





Ohio Dio