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Samuele comprese perfettamente che cosa egli volesse dire con ciò, ma assunse un tale aspetto di semplicità, da non sperarne soddisfacenti risposte.
— Tutti i nostri cani fiutano da lontano stupendamente e sono della specie migliore, benché non abbiano ancora molta pratica. Ad ogni modo, sono cani bravissimi per qualunque servizio, ove siano bene lanciati. Qua, Bruno! — gridò, e fece un acuto fischio per presentargli un saggio della truppa canina.
Subito un cane di Terranova corse verso loro.
— Va’ alla forca! — disse Haley montando a cavallo. — Andiamo, presto: in sella e via. —
Samuele obbedì, ma nello spiccare il salto gli riuscì destramente di solleticare Andy, il quale non poté fare a meno di dare in uno scoppio di risa, con gran collera di Haley che gli assestò un colpo di scudiscio.
— Mi stupisco molto di te: — disse Samuele con una gravità imperturbabile — si tratta di un affar serio, Andy; non è tempo da ragazzate; così non si aiuta il signore.
— È meglio andar difilato al fiume; — disse risolutamente Haley quando furono giunti ai limiti della tenuta — io so molto bene dove si rivolgono tutti coloro: essi non tendono che al di là.
— Certo, — disse Samuele — è appunto così, il signore ha còlto proprio nel segno. Ma vi sono due strade che mettono al fiume: il sentiero di traverso e la strada maestra. Ora, quale delle due piace al signore di prendere? —
Andy guardò Samuele con aria da scimunito, per la maraviglia di sentire codesto nuovo fatto geografico: ma s’affrettò a confermare con tutta prontezza quell’asserzione.
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