— Ora so che cosa valgono i vostri avvertimenti; — disse Haley — vi conosco abbastanza, né mi farete uscir di qua nonostante tutto il vostro schiamazzo. Tacete dunque una volta!
— Il signore può tenere la strada che vuole, — disse Samuele con una triste sommissione, ammiccando però novamente in modo più significativo verso Andy, la cui pazza ilarità stava ormai per prorompere.
Samuele era maravigliosamente vivace, e si vantava di possedere una vista acutissima. Di quando in quando esclamava che scorgeva un cappello di donna sopra un’altura a qualche distanza, o chiamava Andy perché guardasse laggiù in un burrone se non fosse Elisa che vi si discerneva. Sempre reiterava le sue esclamazioni ovunque si vedesse un luogo roccioso, dirupato, tenendo per tal modo Haley in uno stato di continua agitazione.
Dopo un’ora di cammino su quella via, giunsero tutti ansanti e scalmanati nel bel mezzo del cortile d’una grande abitazione agricola. Non vi si vedeva anima vivente, perché tutti erano a lavorar nei campi; ma siccome un vasto fienile chiudeva la strada, era evidente che il loro viaggio in quella direzione aveva termine qui.
— Non lo dicevo, io, al signore? — fece Samuele con aria di oltraggiata innocenza. — Come mai un signore forestiero avrebbe da saperne di più sulle cose del paese, di coloro i quali vi son nati e allevati?
— Tu, furfantaccio, — disse Haley — tu lo sapevi, eh?
— Non ve l’ho forse detto e ripetuto? Voi non avete voluto credermi! Io vi dicevo, o signore, che la strada era troncata da muri, e chiusa, e che io non speravo si potesse continuare oltre.
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