Pagina (85/624)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Haley corse alla finestra.
      — Perbacco! Questo si chiamerebbe davvero un aiuto della Provvidenza! In fede mia, è proprio Tom Loker, costui! —
      Ed Haley uscì in fretta.
      Presso il banco dell’oste stava un uomo robusto, di forte muscolatura, alto sei piedi e proporzionatamente largo, il quale aveva indosso un pastrano di pelle di bufalo, il cui pelo in fuori gli dava un aspetto selvaggio e terribile, corrispondente in tutto alla sua truce fisonomia. Le linee del volto e la conformazione della testa denotavano al più alto grado la brutalità e la violenza.
      Per verità, se i nostri lettori potessero rappresentarsi un gran molosso pervenuto allo stato d’uomo, il quale andasse passeggiando in pastrano e cappello, avrebbero esattamente un’idea della sua persona.
      Era con lui un suo compagno di viaggio, il quale, sotto vari rispetti, formava, per così dire, la sua antitesi. Piccolo, mingherlino, agilissimo nei movimenti al pari di un gatto, i suoi occhi neri e penetranti avevano un’espressione di curiosità inquieta che ben si addiceva ai lineamenti angolosi della sua faccia. Il suo naso affilato e prominente si spingeva innanzi, quasi fosse avido di ficcarsi da per tutto. I suoi rari capelli erano diligentemente ravviati sopra la fronte; ogni atto o gesto di lui rivelava l’uomo sospettoso e maligno.
      L’omaccione afferrò un gran bicchiere, lo empì a metà, e lo tracannò d’un sorso; il suo piccolo compagno si rizzò sulla punta dei piedi, e girando or di qua or di là il capo, fiutò le bottiglie; poi, con aria circospetta e con voce esile e tremolante, ordinò del rosolio di menta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





Provvidenza Tom Loker Haley