Pagina (104/624)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Saporite fette di prosciutto, bei pezzi di focaccia, grossi frammenti di pasticcio in tutte le immaginabili figure geometriche, ali di pollo, ventrigli, tutto si vedeva mischiato in una pittoresca confusione. E Samuele, a guisa di monarca, sedeva a mensa contemplando quella gustosa varietà, col suo cappello di palma sull’orecchio, dopo aver consentito che Andy gli si collocasse a destra.
      La cucina era già piena di compagni che erano usciti in fretta e a torme dalle diverse capanne per udire il seguito dei fatti della giornata. Era questa per Samuele l’ora del trionfo. La storia del giorno fu ripetuta con ogni sorta d’ornamenti e fregi che ne potessero aumentare l’effetto; poiché Samuele, come taluni dei nostri novellieri eleganti, non spacciava mai una storiella senza abbellirla con qualche tratto di sua invenzione. Scrosci di risa accompagnavano il racconto, ed erano qua e là rinnovati e prolungati da tutta la minuzzaglia dei servi che allungavano il collo intorno, e da ogni angolo della cucina. In mezzo a questo subbuglio e a questi sghignazzamenti, Samuele conservava un’impassibile gravità; solo di quando in quando alzava gli occhi, o volgeva agli uditori certe inesprimibili occhiate buffonesche, senza dipartirsi dalla sentenziosa altezza dei suoi ragionamenti.
      — Vedete, compaesani! — diceva Samuele, impugnando con energia una coscia di gallinaccio. — Questo vostro omiciattolo ha coraggio di difendervi tutti quanti siete. Perché, secondo me, chi è capace di difendere uno, è capace di difender tutti; il principio è lo stesso, non v’è dubbio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





Samuele Andy Samuele Samuele Samuele Samuele