— Sul ghiaccio.
— Passata sul ghiaccio! — ripeterono tutti coloro che si trovavano presenti.
— Sì, — disse lentamente la donna — appunto. Con l’aiuto di Dio, sono passata sopra il ghiaccio, perché essi erano dietro a me... proprio alle mie spalle... e non c’era altra via di scampo.
— Signore Iddio! — esclamò il negro Cugioe. — Il ghiaccio è tutto in frantumi, e viene travolto dal fiume.
— Lo so, lo so; — diss’ella come sbalordita — eppure io son qua! Non credevo di giungere alla riva opposta: ma nulla me ne importava. Il peggio che potesse accadermi era di trovarvi la morte. Il Signore mi ha aiutata. Nessuno sa fin dove possa giungere l’aiuto di Lui, se prima non lo prova! — disse la donna con gli occhi scintillanti.
— Eravate schiava? — disse il signor Bird.
— Sì, signore; appartenevo ad un possidente del Kentucky.
— Vi usava egli durezze?
— Signor no, oh, no davvero! La mia padrona fu sempre benigna con me.
— Che cosa dunque vi spinse ad abbandonare una buona casa e a fuggire esponendovi a tanti pericoli? —
La giovane fissò sopra la signora Bird uno sguardo acuto e indagatore, e non le sfuggì che essa vestiva a lutto.
— Signora, — disse a un tratto — avete perduto un figlio? — Questa domanda era inaspettata, e riapriva una piaga recente: un mese appena era trascorso da che un amato figlio era stato deposto nella tomba.
Il signor Bird si voltò prontamente, e andò verso la finestra; la signora ruppe in lacrime. Poi, riacquistata che ebbe la voce, disse:
— Perché mi fate questa domanda? Sì, ho perduto un figlio.
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