— Voi dunque mi comprenderete. Io ne perdei due a breve intervallo: li ho lasciati laggiù, sepolti. Mi è rimasto questo solo. Io non ho dormito una sola notte senza lui. Egli era il mio tutto, la mia consolazione e il mio orgoglio, giorno e notte. Oh, signora, me lo volevano strappare per venderlo, venderlo per il Sud, signora, solo soletto, un fanciullo che in vita sua non si staccò un momento dalla propria madre! Non ho potuto reggere, signora: ben sapevo che, se me lo toglievano, era finita per me. Quando ho udito che le carte erano firmate e che egli era venduto, me lo sono preso in collo di nottetempo e son fuggita. Sono corsi in traccia di me, l’uomo che lo aveva comperato, e alcuni servi del mio padrone. E già erano vicini ad afferrarmi, ed io li ho sentiti. Sono saltata sul ghiaccio, e come io abbia valicato il fiume, non so. Mi ricordo solamente che un uomo mi ha steso la mano per farmi salire la sponda. —
La donna non singhiozzava né piangeva; era pervenuta a quel punto in cui la sorgente delle lacrime è disseccata. Ma tutti intorno a lei, ciascuno a suo modo, davano segni di grande simpatia.
I due ragazzetti, dopo aver frugacchiato disperatamente nelle loro tasche in cerca di quei moccichini che mai vi si trovano, si erano accostati ai fianchi della loro madre, e singhiozzando si asciugavano gli occhi a loro bell’agio tra le pieghe della sua veste.
La signora Bird si copriva il volto col fazzoletto, e la vecchia Dina, tutta in lacrime anch’essa, esclamava con voce patetica:
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Sud Bird Dina
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