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      Sopra una strada simile il nostro buon senatore si avanza proseguendo le sue considerazioni morali per quanto glielo posson permettere le ineguaglianze del terreno. Ora la carrozza fa un tale sbalzo, da temere grandemente per la sua solidità, ora affonda le ruote nel fango, pende di qua, s’inclina tutta di là, e costringe il senatore, la donna e il fanciulletto a prendere le più svariate positure. Fermasi a un tratto il legno. E Cugioe dal sedile esterno fa un grande schiamazzo per rimettere i cavalli in cammino.
      Dopo un lungo tirare e spingere inutilmente, il senatore sta per perdere la pazienza; ma ecco che la vettura dà un crollo improvviso; le ruote anteriori si affondano in un altro affondamento, e il senatore, la donna e il bambino cadono alla rinfusa sopra il sedile dinanzi. Il cappello del senatore s’è calcato scortesemente sugli occhi di lui, il fanciulletto strilla, Cugioe si affanna in discorsi eloquenti diretti alle sue bestie, che tiran calci, si dibattono e si sforzano sotto le frustate.
      Finalmente il tristo passo è superato, il legno scorre come può; il senatore si raggiusta il cappello, la donna si rassetta, il fanciullo si acquieta.
      Per qualche tempo ancora la carrozza continua a soffrire scosse violente e trabalzamenti improvvisi, poi i nostri viaggiatori cominciano a respirare vedendo che le cose prendono un migliore aspetto. Alla fine, ecco che la vettura rallenta la corsa, scende con uno sbalzo retto e perpendicolare, e d’un colpo si ferma.
      Cugioe comparisce allo sportello.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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