La madre lo teneva stretto nelle sue braccia tremanti, e guardava con trepidazione tutti coloro che le si avvicinavano per osservarlo.
— Non temete, zia Agar; — le disse il più vecchio di quegli uomini — ho parlato in vostro favore con padron Tommaso: egli vi metterà in vendita ambedue uniti.
— Non bisogna dire che io non sia più atta ad alcun servigio; — disse la vecchia alzando le tremule mani — io posso ancora far da cucina, spazzare, lavare i piatti. Non sarà poi tanto inutile il comprarmi, benché io sia offerta a prezzo minimo. Avvertiteli, persuadeteli di ciò, — soggiunse ella con voce supplichevole.
Haley si era schiuso una via in mezzo a quei gruppi; si accostò ad uno dei negri, gli fece aprir la bocca, gli guardò dentro, gli tasteggiò la mascella, gli ordinò di stare ritto, con la testa alta, poi d’incurvarsi; e dopo avergli fatto eseguire parecchie evoluzioni per porre a prova la vigoria dei suoi muscoli, passò a esaminare un altro.
Venendo poi al giovinetto che si trovava per ultimo, gli palpò le braccia, osservò le sue dita, e lo fece saltare per giudicare della sua agilità.
— Non vorrete mica comprarlo senza me! — esclamò la vecchia con appassionata veemenza. — Noi formiamo un sol capo di vendita. Io sono ancora robusta, padrone, e posso ancora fare molti lavori, credetemi.
— Nella piantagione? Ci credo poco, — rispose Haley con un sogghigno sprezzante.
E, soddisfatto del suo esame, si ritirò da un lato dove stette fermo, con le mani nelle tasche, col sigaro in bocca, col cappello inclinato sull’orecchio sinistro, pronto per l’azione.
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Agar Tommaso Haley
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