— Ah, mamma, ho paura di no! — disse il giovinetto.
— Bisogna che sia così, figlio mio; altrimenti io ne morrei, — disse la vecchia con impeto di passione.
La voce stentorea del banditore annunziò che stava per eseguirsi la vendita di parecchi schiavi. Allora si fece largo, e l’incanto cominciò.
I giovani negri furono aggiudicati a prezzi elevatissimi, il che denotava come fossero vive le ricerche sul mercato. Due di essi toccarono ad Haley.
— Ora, a te, garzoncello! — disse il banditore toccando il figlio della vecchia negra col suo martello. — Sta’ su, e mostra la tua agilità.
— Poneteci insieme, padrone, ve ne supplico! — implorò la vecchia aggrappandosi a suo figlio.
— Indietro! — disse il banditore facendole ritrarre le mani. — Verrà anche la tua volta. Su, su, negrotto, avanti! Salta. —
E sospinse il giovinetto verso il palco, mentre soffocati singhiozzi rispondevano a quelle parole.
Il giovane si soffermò e guardò addietro, ma non gli fu dato agio di fermarsi; perciò, asciugandosi col dosso della mano le lacrime che gli cadevano dai grandi occhi lucenti, salì sul palco.
La sua bella conformazione, le sue membra svelte e robuste ed il suo volto leggiadro provocarono una concorrenza immediata: una dozzina di offerte giunsero nel tempo stesso all’orecchio del banditore.
Ansioso, atterrito, il fanciullo guardava a vicenda coloro che se ne contendevano il possesso, fino all’istante in cui il martello cadde giù.
Haley n’era il compratore.
Egli fu spinto verso il suo nuovo padrone; ma soffermandosi un poco, rivolse il viso dalla parte dov’era la sua vecchia madre, la quale, tremando in ogni fibra e protendendo le braccia, gridava:
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Haley
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