Il bimbo pareva avvezzo a quei modi, perché si mise subito un dito in bocca e parve che si abbandonasse a una meditazione profonda, mentre sua madre si sedeva e, presa in mano una lunga calza di lana bianca e turchina, cominciò prestamente a far la maglia.
— Non faresti meglio, Maria, a porre la cazzaruola al fuoco? — disse Rachele soavemente.
E la cazzaruola, riempita d’acqua, posta subito sul fornello, cominciò di lì a poco a levare il fumo, che pareva incenso, ad onor dell’ospitalità e del viver giocondo.
Poi la stessa mano, per obbedire alle indicazioni di Rachele, poneva le pesche nella cazzaruola. Indi Rachele, strettasi ai fianchi un grembiule, prese una tavoletta bianchissima e si diè a impastarvi alcuni biscotti, mentre diceva:
— Maria, non faresti bene ad avvertire John che ci prepari un po’ di selvaggina? — E Maria scompariva in conformità di quell’ordine.
— Come sta Abigaille Peters? — disse Rachele senza smettere di manipolare la pasta.
— Oh, assai meglio! — rispondeva Ruth. — Sono andata stamani a vederla, le ho rifatto il letto, e ho rimesso in ordine ogni cosa. Lea Hills oggi è andata da lei nel pomeriggio, e le ha fatto pani e schiacciate che bastano per parecchi giorni. Io le ho promesso di andare questa sera a sollevarla un poco.
— Io v’andrò domattina — disse Rachele — per pulire la casa e vedere se c’è qualche cosa da accomodare.
— Farai benissimo, — soggiunse Ruth. — Ho sentito che anche Anna Stanwood è malata. John ha passato la notte ad assisterla; io debbo andarvi domani.
| |
Maria Rachele Rachele Rachele John Maria Abigaille Peters Rachele Ruth Hills Rachele Ruth Anna Stanwood
|