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      Gli occhi suoi, eguali di forma e di colore a quelli di Evangelina, nulla avevano della soavità mistica, di quelli della sua figlioletta; il suo sguardo era franco, ardito, luminoso, ma di un lume tutto terrestre.
      Un’espressione di fierezza e di sarcasmo si leggeva sulle sue labbra, ed una gran disinvoltura, unita a un sentimento di superiorità pieno di grazia, si palesava in tutti i suoi movimenti.
      Egli, con una cert’aria di noncuranza e con un buon umore comico o disdegnoso, porgeva orecchio alle parole di Haley, il quale intesseva le lodi della sua merce.
      — Insomma, tutte le virtù morali e cristiane sono racchiuse in questo portafogli di marrocchino! — egli disse quando Haley ebbe finito. — Orsù, il prezzo, brav’uomo; non mi fate una domanda indiscreta, e vedremo d’intenderci.
      — Bene! — fece Haley. — Chiedendovi non più di milletrecento dollari io mi rifaccio appunto delle spese. Non ci voglio guadagnar nulla.
      — Oh, poveretto! — esclamò il giovane, fissandolo con uno sguardo beffardo. — Voi lo ponete a sì buon mercato, ne son certo, per riguardo mio!
      — Senza dubbio; la vostra signorina pare che ne sia incapricciata: ed è cosa naturalissima.
      — Ne convengo, essa invoca la bontà vostra. Ma poiché ci fate entrar di mezzo la carità cristiana, che ribasso voi farete per contentare questa damigella la quale n’è incapricciata?
      — Ecco, esaminatelo bene: — riprese il mercante — guardate un poco le sue membra, il suo petto robusto e forte come un cavallo. Guardate che testa! La fronte alta denota un negro intelligente, buono a ogni cosa.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





Evangelina Haley Haley Haley