Quella residenza aveva un aspetto sontuoso e romantico.
Quando ]a carrozza fu là dentro, Evangelina, tutta festosa, sembrava un uccello pronto a fuggire dalla gabbia.
— Non è bella, non è piacevole la mia casa, la mia casa diletta? — domandò a miss Ofelia. — Non è magnifica?
— Sì, è graziosissima; — rispose Ofelia smontando di carrozza — ma il suo aspetto mi par che sia un po’ antico e poco cristiano. —
Tom, sceso da cassetta, guardava intorno a sé con aria di tranquilla e profonda contentezza.
Il negro, conviene rammentarsene, appartiene alle più splendide contrade del mondo, ed ha in cuore una passione profonda per tutto ciò che è splendido, grandioso e fantastico. Questa passione, a cui si abbandona senza ritegno, suol provocare su di esso le beffe e i dileggi della razza bianca, più corretta e più fredda.
Saint-Clare, che aveva nell’anima il senso poetico della bellezza, sorrise dell’osservazione di miss Ofelia, e voltosi a Tom che stava contemplando ogni cosa con vera ammirazione, gli disse:
— Ebbene, figliuolo mio, ti piace?
— Sì, padrone: — rispose Tom — è una maraviglia! —
Mentre si scambiavano queste parole, era stato già pagato il cocchiere e le robe già tolte dalla vettura.
Intanto una frotta di servi, di donne e di fanciulli erano accorsi da ogni lato per vedere il padrone che giungeva.
Il primo a venire innanzi nel cortile fu un giovane mulatto, che appariva persona distinta dal suo modo di vestire secondo il figurino della moda, e nella cui mano si vedeva un profumato fazzoletto di tela batista.
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