» Io risponderò: «L’ebbi in retaggio. I miei schiavi erano proprietà di mio padre e di mia madre; ora essi appartengono a me, con tutta la loro posterità, che non è poco aumento». Mio padre, lo sapete, era originario della Nuova Inghilterra; era un uomo diverso dal vostro, un vero antico romano: altero, energico, generoso, dotato d’una volontà di ferro. Vostro padre si stabilì nella Nuova Inghilterra per regnarvi sulle rocce e sui sassi, e strappare con stento dalla natura il suo pane quotidiano; mio padre invece si stabili nella Luisiana per governarvi uomini e donne e farli lavorare per la sua sussistenza! Mia madre... — soggiunse Saint-Clare levandosi da sedere, e movendo verso un ritratto che stava appeso all’altra estremità della stanza — mia madre era un angelo. Non vi offenda questa parola, giacché voi sapete quello che voglio dire. Certamente, essa era nata mortale; ma per quanto io posso ricordarmene, non era in lei alcuna traccia degli errori e delle debolezze umane. Tutti coloro che si ricordano di lei, schiavi, amici, conoscenti, congiunti, tutti lo asseriscono. Vedete, cugina, questa madre adorabile, per molto tempo m’impedì d’essere del tutto incredulo; essa era per me il Vangelo personificato, una prova vivente della sua verità. Oh, madre mia, madre mia! — esclamò dopo breve pausa Saint-Clare congiungendo le mani con impeto di commozione amorosa.
Poi, fermandosi subito, fece alcuni passi indietro, e mettendosi a sedere sopra un’ottomana, continuò:
— Mio fratello ed io eravamo gemelli; dicono, lo sapete, che i gemelli debbono rassomigliarsi tra loro: ma noi eravamo diversi in ogni cosa.
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