Pagina (369/624)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      — In questo hai ragione, — disse la signora Shelby — ed è appunto perciò che col più vivo dell’anima io odio la schiavitù. Te lo dico, mio caro: è impossibile che io dimentichi le promesse da me fatte a quelle povere creature. Se io non potrò raccoglier denaro in altra guisa, darò lezioni di musica. Spero che avrò bastante numero di scolari, e guadagnerò io stessa quanto occorre.
      — Voglio credere che non ti abbasserai fino a questo punto, Emilia. Non potrò mai acconsentirvi.
      — Abbassarmi! Sarebbe questo un abbassarmi come il mancar di parola a quegl’infelici? No per certo.
      — Eh, via, tu sei sempre d’un eroismo esagerato! — disse il signor Shelby. — Ma credo che farai bene a pensarci seriamente prima di avventurarti a tali imprese da Don Chisciotte. —
      Qui il colloquio fu interrotto dalla zia Cloe, che comparve all’estremità della veranda.
      — Di grazia, un momento, signora, — diss’ella.
      — Che c’è di nuovo? — disse la signora Shelby, alzandosi.
      — Vorrebbe la signora dare un’occhiata a questo pollameLa signora Shelby sorrise vedendo un mucchio di polli e anatre sopra la tavola, e Cloe starsene a guardarlo con aria grave e pensierosa.
      — Vorrei sapere se alla signora piacerebbe che facessi un grosso pasticcio con questo pollame.
      — In verità, Cloe, mi è indifferente. Cucinalo nel modo che più t’aggrada. —
      Cloe rimaneva lì ritta, maneggiando i suoi polli con aria distratta, e si vedeva chiaramente ch’ella pensava ad altro.
      Infine fece quel piccolo riso che i negri sono soliti di far precedere a una proposta ardita.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





Shelby Emilia Shelby Don Chisciotte Cloe Shelby Shelby Cloe Cloe