Non ho mai veduto una cosa simile in vita mia!
— Ve lo dicevo, io, cugina, — esclamò Maria — che queste creature non si possono allevare senza gran severità! S’io fossi libera di me stessa, — continuò guardando con aria di rimprovero Saint-Clare — caccerei fuori cotesta ragazza, e la farei frustar ben bene; vorrei che fosse frustata fino a che non potesse più reggersi sulle gambe.
— Non ne dubito, — disse Saint-Clare. — Oh, conosco il buon cuore delle donne! Io non ne ho vedute mai una dozzina che non fossero disposte, lasciando fare a loro, a uccidere a furia di percosse un cavallo o uno schiavo.
— Cessate una volta dai vostri motteggi, Saint-Clare! — disse Maria. — Nostra cugina è una donna savia, che comprende le cose chiaramente al pari di me.
— Per me non vorrei certamente veder massacrare questa ragazza; — diss’ella — ma vi assicuro, Agostino, che non so più qual via tenere. Non ho mai cessato di darle insegnamenti ed esortazioni; l’ho frustata, l’ho punita in tutti i modi immaginabili, e ciò nonostante ella è sempre come prima.
— Vien qua, scimmiotto, — disse Saint-Clare alla bambina.
Topsy si avvicinò; i suoi occhi luccicanti conservavano la loro solita aria di malizia, a cui però si univa una certa apprensione.
— Perché ti comporti in questa maniera? — domandò Agostino che si divertiva dell’espressione comica della fanciulla.
— Credo che ciò derivi dal mio cattivo cuore; — rispose quella gravemente — anche miss Felia lo ha detto.
— Non vedi quanto miss Ofelia si dà premura per te?
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