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      Egli corse ad aprire.
      Vari uomini con passo faticoso portavano sopra una barella un corpo avviluppato in un mantello. Il lume della loro lampada si proiettava sul viso di. quello, e Tom alzò un grido terribile di stupore e di disperazione, grido che rimbombò per tutta la casa, mentre gli uomini s’inoltravano taciti col loro peso verso la porta socchiusa della sala dove miss Ofelia stava tuttora lavorando.
      Saint-Clare era entrato in un caffè, dove si era posto a leggere un giornale della sera. Durante la sua lettura, due uomini mezzi ubriachi erano venuti a contesa fra loro. Saint-Clare e uno o due altri si sforzavano di separarli, allorché egli fu fatalmente ferito nel fianco da un grosso coltello da caccia che s’ingegnava di toglier di mano ad uno dei contendenti.
      La casa fu piena di grida e di lamentazioni, di compianto e di gemiti; gli schiavi si strappavano freneticamente i capelli, si rotolavano per terra, o correvano fuori di sé per ogni parte della casa, piangendo ed urlando.
      Soli Tom e miss Ofelia avevano conservato una qualche presenza di spirito; in quanto a Maria, ella fu presa da forti convulsioni nervose.
      Miss Ofelia fece allestire in gran fretta uno dei sofà della sala, su cui fu posto a giacere il ferito.
      La perdita del sangue e il dolore avevano fatto cadere Saint-Clare in un abbattimento profondo; ma le cure di sua cugina lo ravvivarono alquanto, ed egli, riaprendo gli occhi, girò lo sguardo moribondo sulle persone e sugli oggetti che lo circondavano, e poi lo fissò sul ritratto di sua madre.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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