Pagina (460/624)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      — Vi prometto di parlare in favor vostro, Tom, e di fare quanto è in me, — rispose miss Ofelia. — Ma se ciò dipende dalla signora Saint-Clare, io non spero molto per voi; nondimeno mi ci proverò. —
      Ella trovò Maria distesa sopra un sofà col gomito affondato entro i morbidi cuscini, mentre Giovanna, che tornava da una corsa fatta nelle botteghe dei mercanti, spiegava innanzi a lei varie mostre di stoffe da lutto.
      — Ecco quella che mi va più a genio; — disse Maria scegliendone una — solamente, io non sono sicura che sia proprio adattata per lutto.
      — Oh, signora, — disse prontamente Giovanna — la moglie del generale Derbennon portava appunto questa medesima stoffa, nell’ultima estate quando morì il generale, e le stava molto bene!
      — Che ve ne pare? — chiese Maria ad Ofelia.
      — Si tratta di mode, — disse questa — e in tal materia voi siete assai miglior giudice di me.
      — Il fatto è — riprese Maria — che io non ho un vestito da mettermi indosso; e poiché non terrò più casa e partirò la settimana prossima, bisogna che prenda una risoluzione in proposito.
      — Partirete così presto?
      — Sì; ho ricevuto una lettera dal fratello di Saint-Clare. Egli e l’avvocato pensano che il meglio sia di porre gli schiavi e le suppellettili all’incanto, e di aspettare a vendere la casa alla prima occasione.
      — A proposito, avevo una cosa da dirvi: — soggiunse miss OfeliaAgostino aveva promesso a Tom la sua emancipazione, e già aveva cominciato le formalità occorrenti. Spero che userete della vostra influenza per compiere quell’atto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





Tom Ofelia Saint-Clare Maria Giovanna Maria Giovanna Derbennon Maria Ofelia Maria Saint-Clare Ofelia Tom