La troppa felicità rendeva impossibile il sonno.
Eppure i due sposi non avevano né un tetto che potessero dire loro proprio, ed era speso tutto il loro denaro! Essi non possedevano più di quanto posseggono gli uccelli dell’aria e i fiori dei campi; e con tutto ciò nulla poteva uguagliarsi alla loro contentezza.
O voi che togliete all’uomo la libertà, come risponderete a Dio quando ve rie chiederà conto?
XXXVIII.
LA VITTORIA.
Nel corso della nostra vita vi sono certi istanti in cui ci pare più facile morire che vivere!
In faccia a una morte piena di atroci spasimi e di orrore, il martire trova in quei sentimenti stessi uno stimolo e un conforto; vi attinge un eccitamento vivissimo, un fervore sì grande, da sostenerlo in quella tremenda crisi che gli fa fare un passo di più verso l’eterna gloria.
Ma languir giorno per giorno in una pessima, degradante e monotona servitù, sentire ciascuno dei propri nervi agghiacciarsi e indebolirsi, ciascuna facoltà spengersi a poco a poco, un lungo martirio del cuore straziato da cui la vita si parte a goccia a goccia, e d’ora in ora, questa è la prova più difficile a cui possa assoggettarsi creatura umana.
Fino a che Tom fu al cospetto del suo persecutore e udì le minacce e credette che l’ultima sua ora fosse imminente, il cuore gli batté più animoso, e gli pareva facile sopportar le pene della tortura e del fuoco, poiché sentiva la presenza soccorrevole di Dio, ed il Cielo immediatamente vicino; ma quando il suo padrone non era più colà, e quando la momentanea eccitazione era dileguata, tornava il dolore delle ammaccate membra, ed insieme il sentimento dell’abbandono, della degradazione e della sua disperata miseria; perciò la giornata gli parve ben lunga.
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