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      Ma di certo l’innocente avrà giustizia. Io proclamerò quest’assassinio; vi denunzierò al primo magistrato che troverò sul mio cammino.
      — Bene! — disse Legrée, facendo scoppiettar le dita con disprezzo. — Avrei davvero molto gusto a vedervi provare. Dove troverete qualche testimonio? Quale indizio offrite? Io vi sfido a metterne in campo. —
      Giorgio riconobbe la forza della sfida: non v’era un bianco in tutta la piantagione, e nei tribunali del Sud la testimonianza d’un negro non vale. Egli credette per un istante che il cielo rispondesse all’appello... Ma il cielo era muto.
      — Poi alla fine,— esclamò Legrée.— quanto strepito per un negro morto! —
      Queste parole furono come una scintilla in una polveriera. La prudenza non fu mai una, virtù cardinale in un giovane del Kentucky. Giorgio, con un pugno ben assestato, gettò per terra Legrée, e mentre gli. stava sopra fiammeggiante di furore, poteva esser paragonato al santo guerriero del suo nome, vincitore del drago.
      Vi sono certuni ai quali veramente giova l’essere malconci di battiture. Se un uomo li fa stramazzar nella polvere, essi concepiscono subito un gran rispetto per lui. Legrée era di costoro. Rialzatosi, e data una scossa alle sue vesti, guardò con non dissimulata considerazione il calesse che si allontanava, né aprì bocca fino a che non l’ebbe perduto di vista.
      Oltre il confine della piantagione Giorgio aveva veduto un monticello di sabbia adombrato da alcune piante; quivi scavarono la fossa.
      — Dobbiamo togliere il mantello, padrone?


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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