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      A mezzodì ricevette una prima sgridata da Sanneo, alla sera Sanneo andava raccontando per la banca che due giorni di lavoro erano bastati per far incretinire Alfonso. Lo chiamò ordinandogli di rifare metà delle lettere ch'egli aveva corrette e Alfonso dovette confessargli che nei giorni precedenti era stato aiutato da White. Sanneo si calmò, ma da allora lo trattò più bruscamente.
      Il suo lavoro divenne così più disaggradevole. Gli era stato proibito di farsi aiutare da White per il quale Sanneo serbava un po' di rancore e, in luogo di dargli le istruzioni, spesso Sanneo gl'indicava il giorno in cui era stata scritta una lettera identica, gli ordinava di cercarsi il copialettere e di copiarla. Non era cosa facile trovare i copialettere alla banca Maller! Fra tanti impiegati che li usavano, bisognava correre dalla contabilità fino alla cassa, e più volte, perché nessuno aiutava; ognuno badava alle cose sue e bisognava frugare con le proprie mani ogni ripostiglio per accertarsi che non v'era la cosa cercata. Dapprima Alfonso usava gridare in ogni stanza: — Signori, prego il copialettere del tale e tale giorno. — Smise quest'uso perché perdeva anche il fiato. Nessuno rispondeva e qualcuno sorrideva. Correndo di stanza in stanza, Alfonso finiva col trovare il copialettere accanto a un impiegato cui sarebbe costato poco di avvertirnelo, e di risparmiargli delle corse inutili. Trovati i copialettere, c'era ancora la fatica di trovarci la lettera voluta. Se Sanneo gli avesse saputo anche indicare da chi era stata scritta sarebbe stata una grande facilitazione perché non sarebbe occorso sempre di leggerla per riconoscerla.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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