Bastò per mettere Alfonso in agitazione. Aveva avuto torto di fermare con tale famigliarità il suo principale dinanzi ai servi e più ancora di riparlargli di un servizio che gli aveva reso, quasi a chiedergli di replicare i ringraziamenti.
In stanza sua non trovò che Alchieri già pronto per andarsene. L'agitazione rendeva Alfonso ciarliero. Non sapeva sopportarla da solo; la parola fredda di un indifferente poteva calmarlo. Raccontò ad Alchieri della lettera ricevuta da sua madre ed il colloquio avuto con il signor Maller. Alchieri lo stette a udire distratto perché impensierito da affari propri. Attendeva con impazienza l'esito che avrebbe avuto una sua domanda di aumento di paga inoltrata quel giorno al principale; minacciava di abbandonare il posto e dava ad intendere di avere altro impiego alle viste, mentre sarebbe stato un uomo ruinato se lo si fosse preso in parola.
— Ho fatto molto male di fermare il signor Maller sul corridoio?
E a questa domanda di Alfonso, Alchieri, che non aveva saputo dare la sua attenzione che a una parte di quanto gli si raccontava, rispose:
— Scommetterei ch'è la sua amante.
Questa supposizione di Alchieri era tanto probabilmente giusta che Alfonso si meravigliò di non averla fatta lui prima. Ad Alchieri era stata suggerita dalla sua malizia, ma diveniva giusta per le circostanze note ad Alfonso. Che cosa d'altro poteva essere accaduto da mutare di tanto i rapporti fra Annetta e Francesca e il contegno di quest'ultima? Per quanto fosse naturale che Maller venisse incaricato di parlare con lui, il modo era stato insolito in quella banca ove non si era abituati a ricevere che ordini e anche quelli brevi, concisi, con tono e parole di ufficio.
| |
Alfonso Alchieri Alfonso Alchieri Maller Maller Alfonso Alchieri Alchieri Alfonso Alchieri Alfonso Annetta Francesca Maller
|