Pagina (161/444)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Era troppo greve e troppo grigio. Prima o poi si sarebbe conquistato un bel nome con qualche buona opera filosofica ma con romanzi no, era cosa troppo leggiera per lui.
      Però le noie del lavoro non erano piccole. Al secondo capitolo c'era una scena coniugale terribile fra Clara e il marito nella stanza nuziale, ma al terzo già, e ciò per volere espresso di Annetta, ambidue gli sposi sapevano di amarsi, mentre una grande, immensa fierezza li teneva ancora divisi. Tutto il resto del romanzo doveva trattare di queste due fierezze che bisognava domare perché questo era l'argomento del romanzo. Almeno avesse trattato di queste due fierezze, ma Annetta voleva innestare al romanzo mille altre storielle che coll'argomento principale nulla avevano da fare. Entravano in scena il suocero dell'antico fidanzato, il bottegaio, la moglie del nobile, la rivale di Clara, poi anche un fratello di Clara e una sorella dell'industriale i quali finivano con lo sposarsi, e infine diversi altri personaggi che prendevano parte a una commediola politica, un'elezione fatta per ingrossare la novelluccia a romanzo. Alfonso aveva proposto di omettere tutta questa roba inutile e di lasciare le due fierezze che Annetta aveva volute, una di fronte all'altra a sbrigarsela fra di loro; ne poteva ancora risultare una buona analisi della fierezza. Ad Annetta la proposta sembrò addirittura comica. Capitolo per capitolo doveva comporsi di lunghe chiacchierate, lotte fra le due donne, Clara e la moglie del nobile; ogni capitolo poi doveva essere adornato da una o più occhiate di amore fra marito e moglie.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





Clara Annetta Annetta Clara Clara Annetta Annetta Clara