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      Così era assolutamente bella.
      — Basta, signor Nitti!
      Egli si alzò e restando fermo al suo posto, con voce sorda dall'agitazione, le disse per tranquillarla che veramente bastava, ch'egli avrebbe potuto viverle accanto tutta la vita e non chiederle altro.
      Annetta sorrise per ringraziarlo; si sentiva di nuovo al sicuro accanto a quel ragazzo. Era stata proprio questa qualità di ragazzo che l'aveva portata con lui tanto innanzi. Che cosa aveva da temere da quella timidezza personificata? Era stata commossa dalla soavità di quell'amore senza parole, da quel silenzio timido perdurante anche dopo una prima arditezza lasciata impunita. Egli non aveva mai in nessun modo accennato a quel bacio rubato sulla sua mano, non aveva tradito impazienza ed ella ingenuamente aveva creduto ch'egli non chiedesse altro. Ingenuamente e superbamente. Ammetteva che il piccolo favore, perché venuto da lei, potesse bastare.
      Avevano ora fatto un passo gigantesco innanzi e non c'era più via al ritorno. Avevano parlato e quello ch'era peggio Alfonso aveva assistito alla commozione da persona debole di Annetta, aveva improvvisamente scoperto di essere lui il più forte.
      Annetta non se ne accorse e non comprese, e con un sorriso che doveva attenuare il dispotismo del suo ordine gl'impose di mai più parlarle d'amore. Venne subito disingannata. Egli chiese per grazia di poterne parlare anche una volta e fece una dichiarazione in piena regola, mescolando ricordi di romanzi letti con frasi da lungo tempo rimuginate nel cervello e che non attendevano che l'occasione per venir rivolte ad Annetta.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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