Immediatamente egli sperava di sentire dal contegno suggeritogli maggior soddisfazione che da quello aggressivo seguito fino allora. Il piacere di poter stringersi Annetta al petto o di baciarla, da lungo tempo non era più tale da pareggiare l'avvilimento che gli dava una sua parola brusca o una accoglienza fredda. Già dal solo proposito di assumere quel contegno sentiva cessare la tensione dei suoi nervi potendo finalmente uscire dalla lotta di ogni giorno nella quale si trovava da oltre un anno, lotta che aveva sempre il medesimo risultato, mai né una vittoria né una disfatta definitiva.
Per lungo tempo non poté mettere in atto il suo proposito.
Venne presentato a Federico Maller. Lo aveva già veduto altre volte e da lontano, sulla via, gli era sembrato un bel giovane elegante. Biondo, alto, slanciato, un volto meno che ovale, affilato, con occhi grandi intensamente azzurri e dolci, aveva un'apparenza aristocratica qualche poco effeminata. Da vicino invece l'occhio perdeva la sua dolcezza perché inquieto e inquadrato in certa pelle abbondante e oscura; sul volto giovanile sembrava andasse formandosi la ruga. Quel poco che alla sua fisonomia rimaneva di donna era da virago. Aveva capelli radi e disposti con arte per farli sembrate più numerosi.
Per Alfonso fu un disinganno che venne aumentato dai modi bruschi che Federico usò con lui. Dopo la presentazione Federico gli chiese se da suo padre si trovasse contento e la risposta balbettata di Alfonso non gli piacque troppo essendosi atteso un inno di lode alla banca Maller.
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