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      Poco prima ella lo aveva sorpreso molto vicino ad Annetta, il volto infocato, mentre Annetta aveva la faccia rosea tranquilla, e nello stesso tempo si ricordò che a Francesca la sua attitudine doveva dispiacere. Arrossì e si vergognò.
      L'insistenza di Francesca a rammentargli il suo consiglio finì col fargli temere di costei come se ella avesse avuto il diritto di fargli dei rimproveri. La evitava, e per debolezza, non per proposito, dinanzi a lei trattava Annetta con maggior freddezza come se avesse voluto farle credere di aver finalmente adottato il suo consiglio. Ma Francesca non mancava di spirito d'osservazione e il disdegno sul suo volto pallido non scomparve.
      Quando però egli per caso fu indotto a adottare quel sistema, fu dessa la prima ad accorgersene, anche prima che Annetta stessa, e fece leggere ad Alfonso sul suo volto l'approvazione ch'egli ancora non sapeva di meritare.
      Alfonso aveva giurato, digrignando i denti dall'ira, di vendicarsi di Annetta per una parola offensiva ch'ella gli aveva detta. Una sera ella aveva avuto per lui maggior freddezza del solito. Aveva badato a Macario cui era riuscito di fare dello spirito con bastante fortuna e non s'era occupata niente di lui, ciò ch'era bastato a destare gelosia nell'animo dell'innamorato e come sempre a fargli perdere la parola dallo scoramento. Incorse poi in un errore grandissimo; con un pretesto nullo rimase anche quando Macario se ne andò, mentre Annetta aveva sempre voluto ch'egli usasse la massima prudenza dinanzi a Macario.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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