Ballina, dopo di essersi condoluto sentitamente, ebbe un grande dubbio:
— I denari per il viaggio le vengono anticipati dal signor Maller?
Con grande serietà, Miceni, che, si capiva, conosceva meglio gli usi del mondo, gli augurò di trovare la madre in buona salute. Lo esonerò poi dal seccarsi col salutare tutti gli altri impiegati e gli promise di scusarlo con essi. A lui Alfonso raccontò della fredda accoglienza che gli aveva fatta Maller, e Miceni fu al caso di tranquillarlo raccontandogli quali fossero le cause del malumore del principale.
— È uomo che ha molti pensieri e giusto adesso è afflitto da una sventura di famiglia e da un accidente finanziario.
Si trattava della demenza di Fumigi e del prossimo inevitabile fallimento della sua casa. Gli raccontò che, per affetto al nipote, Maller aveva dovuto addossarsi la liquidazione della sua casa, e che soltanto dopo assunta s'era accorto ch'era passiva per speculazioni sbagliate fatte da Fumigi nei due ultimi mesi. Miceni diceva che il disastro era stato apportato precisamente dall'indebolimento delle qualità intellettuali di Fumigi. Quanto alla causa della malattia stessa, supponeva che fosse da ricercarsi nell'esagerata sua attività. — So io che questa estate lavorava dieci ore al giorno in ufficio e poi ancora dell'altro a casa, su certi problemi di matematica. Il suo debole organismo non resse alla fatica.
Alfonso pensò ch'egli conosceva meglio la causa di tale malattia. Doveva essere stata prodotta dal dolore per il rifiuto di Annetta.
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