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      — E la sua carriera? — chiese Mascotti. — Io, quale suo tutore, dovevo pur aver cura che non la interrompesse.
      La signora Carolina non aveva badato a questi discorsi:
      — Adesso capisco, — e sembrava che lungamente avesse studiato silenziosa, — adesso capisco perché hai l'aspetto tanto mutato. Vesti tutt'altrimenti. Ti sei messo alla moda. — Rise lieta di scoprire nel figliuolo l'apparenza da signore. Ammirò pezzo per pezzo, dal solino rigido fino al taglio dei calzoni, e così la discussione fra Mascotti e Alfonso venne interrotta. «Non abbandonata però,» pensò Alfonso, che avrebbe voluto trovare qualcuno su cui vendicarsi.
      Poco dopo venne il dottor Frontini, un bel giovine vestito ricercatamente, dal volto ovale regolare ma troppo regolare e i mustacchi folti di color bruno con qualche bagliore d'oro. Fu cortese con l'ammalata ma, e gliene derivò un sentimento di antipatia per il dottore, Alfonso comprese ch'ella lo temeva. Ella giurò di aver presa la pozione due volte in quel giorno, mentre a lui aveva confessato che dalla sera innanzi non l'aveva toccata.
      Come Alfonso più tardi apprese, il dottor Frontini era un giovine che aveva esordito in una grande città ove però, forse per mancanza di aderenze, non aveva saputo conquistarsi una clientela sufficiente e sbalestrato al posto miserabile di medico condotto si credeva uno spostato e non amava i suoi clienti.
      Dopo di aver dichiarato che riscontrava qualche miglioramento nello stato dell'ammalata e raccomandato di prendere con regolarità la medicina, si avviò per andarsene.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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