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      I due vecchi poi avevano vissuto ancora qualche anno insieme e non avevano trattato con nessuno, perché per il torto ch'era stato fatto loro odiavano tutti gli abitanti del villaggio. Il vecchio era morto senz'assistenza di medico, e da allora la Doritti non era uscita di casa che la domenica per andare a messa, vestita con un abito di seta nera sul quale v'erano dei ricami in nero, girigogoli che davano alla stoffa l'apparenza di molto pesante. Essendo quello giorno di settimana, era certo ch'essa stava dietro a qualche finestra a fare la calza o a filare. Era una vecchietta simile alla sua casa, piccola, curva, ma vigorosa.
      Alfonso aveva dimenticato quei due tipi e rammentandosene n'ebbe sorpresa come di cosa nuova.
      — Dovevano pur essere vissuti felici quei due vecchi.
      Uscendo dal villaggio da quella parte, v'era ancora per un chilometro di un verde molto contrastato, poi subito il colle di sassi che annunciava la «Sassonia» come la regione dei sassi era detta in villaggio.
      Il cimitero era dietro al villaggio, già in altura. Allegro, fresco, tutto di un color verde intenso che non era neppur troppo spesso interrotto dalle lapidi bianche. Almeno là i morti dormivano molto vicino ai vivi e la morte sembrava una separazione meno grande.
      Mascotti volle venire con lui a vedere come stesse la madre, ma poi alla porta della casa si fermò:
      — Mi attrista troppo, — asserì. Quando Alfonso venne a dirgli che la madre stava poco bene, vedendolo tutto sconvolto: — Povero ragazzo! — gli disse.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





Doritti Alfonso