Pagina (332/444)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ebbe paura di non poter dormire neppure quella notte mentre dal sonno sperava sollievo; lo desiderava per essere almeno per qualche ora libero dalla tristezza che gli sembrava non lo avrebbe lasciato mai più.
      Ma avrebbe dormito! La sua stanchezza era enorme; la testa non rimaneva più ritta sul suo collo. Se avesse lasciato quella casa non sarebbe giunto fino a casa sua ma si sarebbe addormentato sulla neve.
      Nel letto si sentì a disagio. La tela delle lenzuola era di grana grossolana e per di più anche il letto gli parve umido; subito dopo chiusa la finestra nella stanza putiva fortemente. Erano i muri, erano i mobili vecchi ch'emanavano quell'odore.
      Non sentì l'avvicinarsi lento del sonno ristoratore. Il malessere ch'egli ancora sempre attribuiva alla puzza e alla mancanza d'aria aumentava. Egli di nuovo risolse di levarsi e uscire dalla casa. Era tanto risoluto di agire così che andava immaginando delle scuse alla sua fuga, da dirsi il giorno dopo a Mascotti. Gli parve anche d'essere stato in procinto di porre ad esecuzione il suo progetto e di aver sollevato il busto. Il fatto si è che non ricordava di essersi steso di nuovo e che ben s'avvedeva di trovarsi ancora sempre nel medesimo letto e premendo sul guanciale la testa che gli doleva.
      Si sentì tutt'ad un tratto meglio, più comodo nel letto e senza dolori. Stette immoto temendo di far svanire il suo benessere. Certamente non dormiva ma riposava aggradevolmente.
      Non si rammentò mai come il passaggio fosse avvenuto, ma improvvisamente egli si vide in tutt'altro luogo e in stato d'animo ben differente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





Mascotti