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      Faldelli voleva aprire in quella casa un'altra osteria e usare dei locali superiori a granai e degli inferiori, ve n'erano due spaziosissimi, a cantine. Offriva dodicimila franchi. La visita di Creglingi fu inattesa perché Mascotti aveva promesso di avvertirlo lui che non si era disposti a firmare il contratto in base alla sua offerta. Alfonso però sarebbe stato dolente di veder destinata ad osteria la casa di suo padre e pregò Mascotti di portare Creglingi ad aumentare la sua offerta. Al primo vederlo credette che Creglingi venisse dopo aver parlato con Mascotti, mentre invece lo vide sorprendersi e alterarsi al sentire che lo si invitava ad aumentare la cifra offerta. Alfonso spiegò che Faldelli aveva offerto di più e che quindi, per quanto lo avesse desiderato, non avrebbe potuto dare a lui la preferenza. Era sincero! Se non avesse temuto di esser deriso da Mascotti, avrebbe accettato l'offerta di Creglingi senza trattare ulteriormente. Gli piaceva lasciare la sua casa alla bella Rosina, e ciò che maggiormente lo avrebbe indotto a preferire Creglingi era il timore che costui lo credesse suo nemico perché sposava la sua antica amorosa. La differenza di duemila franchi gli sembrava insignificante. Allorché egli parlò del suo desiderio di favorirlo, sul largo volto di Creglingi passò un sorriso ironico voluto. Alfonso ne fu ferito profondamente.
      — Quand'anche volessi, — gridò, — il mio tutore non mel perdonerebbe se accettassi la tua offerta.
      — Può essere! — disse Creglingi insolentemente, — ma prima di risolvermi ad aumentare la mia offerta voglio parlare con Faldelli.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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