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      Dunque perché sorpresa e dolore e gelosia?
      Quello che ancora poteva sorprenderlo era che la scelta fosse caduta su Macario. Annetta non aveva dimostrato mai una grande simpatia per il cugino, e a sua volta Macario aveva parlato di Annetta in modo che si poteva credere che l'amasse e desiderasse, ma non che avesse l'intenzione di sposarla. Odiava pur tanto le facoltà matematiche di Annetta e le sue pretensioni e i suoi capricci! Ragionevolmente doveva spiacergli che Macario divenisse il marito di Annetta piuttosto che un altro perché Macario era o era stato suo amico e questa relazione rendeva più difficile il suo contegno. Si vedeva invitato a nozze o magari scelto da Macario a testimonio! Come romanzo non sarebbe stato male, ma in realtà quante noie e quante finzioni!
      Non era questo che lo affliggeva. Con se stesso non sapeva mentire. Soffriva di gelosia, un dolore acuto, un profondo avvilimento, ed era cosa molto sciocca. Soffriva dei risultati dell'opera sua! Dacché egli aveva abbandonato Annetta, nulla avrebbe dovuto addolorarlo di quanto seguiva dalla sua rinunzia fatta da lui liberamente, e se anche nessuno ne aveva saputo, doveva bastare al suo orgoglio di essere perfettamente conscio di essere stato lui a rinunziare. Una volta su questa via volle anche andare più oltre. Quello che adesso succedeva non lo concerneva affatto; alla sua felicità doveva bastare di sapersi liberato da Annetta. Era libero! Ripeté più volte la parola a mezza voce: Libero da quella donnicciuola che lo aveva abbandonato con la stessa rapidità con cui gli si era data.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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