Genova, 30 Giugno 1922.
I suoi Compagni di lavoro
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e vidicome nulla quaggiù dispiace e dura
LEOPARDI.
All'amico G. B. Lombardo
SCONFORTI
Oscuro artista, sollevai silentel'offesa mano dal ritocco legno,
come colui che sé giudica indegnod'un'arte omai non sua, ben ch'eccellente.
Fra le neglette e le memorie spentede' bei tempi che fiero, ad oblìo indegno
la forte opra dannai, tradendo ingegno,
veglie, labor, speranze...... indegnamente.
Pregio d'artista vero è che a se stessomastro ognun sia, né l'altrui lima adopre;
(così fiero argüìa) come marino
che fra brume iperboree audace ha immessopericlitante il legno: il gel lo copre
sé naufragando e insieme, il forte pino.
Fulgido anniversario
Dinanzi alle ceneri ancora fumanti del babbo morto, i figli salutano nel Padre, una grande anima, un grandissimo apostolo; il letterato, lo scienziato, il filosofo delle folle proletarie.
Noi viviamo in un tempo in cui gli scrittori onesti e i filosofi altruisti non abbondano. Il pensiero umano non ha dovizia di alte cime spirituali che l'intelligenza, la coltura, il lungo studio abbiano posto a servizio delle classi sofferenti con assoluta altruistica dedizione di tutto il loro essere, di tutta la loro vita.
Nostro padre che tutta l'esistenza lottò per la redenzione degli uomini dallo sfruttamento degli uomini, fu una luce spirituale d'inestinguibile grandezza, fu un faro rischiarante le tenebre di quell'ambiente di basse cupidigie e di vergognosi mercanteggiamenti di cui Egli fu il più acerrimo fustigatore.
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Giugno Compagni Lombardo Padre
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