VOCE DI NAVIGANTI
Dottor G. BORSELLAMedico di Bordo
«fonda in faville il cor tra rosso legnoe lo inabissi il mare
ed entro il mar scintilli, e nel più foltoformicolio di vita
cogli ultimi bagliori ei venga accoltone l'energia infinita».
«Congedo»
da LA VISIONE DI CALATAFIMI di Giulio Tanini
«..... come pesa il gran manto a chi dal fango 'l guarda che piume sembran tutte l'altre some».
..... Giulio Tanini nella nostra età poteva dirsi un sopravvissuto a quella nobil schiera di eletti spiriti alla Garibaldina.
Anima vibrante di poesia, mentalità profonda di filosofo, Egli impersonava uno di quegli spiriti eclettici che furono in ogni epoca onore e vanto dell'Italia, termini miliari di civiltà nel mondo e che dai contemporanei sempre negletti, spesso misconosciuti e perseguitati, talora spinti alla miseria, al bando, condannati al rogo, ritrovarono poi riparazione e giustizia fra i posteri, la celebrità, la glorificazione delle folle.
La «Visione di Calatafimi» è un gioiello che segna di bagliori adamantini la via ai giovani, è un aureo libro, è fervida poesia che dovrebbe far testo nelle nostre scuole perchè si omologa nella terza Italia come la Visione da l'Isonzo al Monte Grappa.
Giulio Tanini cantò il valore, il vessillo Italico nell'Umanità: Egli adorava il cielo, la terra, il mare - esaltò la nave e i naviganti.....
Nel nome di Giulio Tanini, a degna celebrazione, la ferrigna stirpe italica della Gente di Mare, incorruttibile tra le furie dei venti e il sapor della salsedine, intende oggi riaffermare la sua sopraelevazione morale e intellettuale, sia pur ora all'inizio fra le strettoie di controversie e lotte materialistiche, ma che osa mirar lontano fuori delle combutte, al di sopra delle fazioni, a integrarsi in tutta la sua redenzione summum et ultra.
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