Sia accolta su queste pagine la voce dei naviganti che sperduta per i mari in tutte le latitudini, mai quasi o raramente, può arrivare alla Madre Patria.
I nostri naviganti hanno il cuore grande capace di straordinarie ignorate virtù, e hanno delle intelligenze poderose nella tecnica e feconde di opere, e devono e possono portare un contributo possente di pensiero e di azione alla soluzione di problemi mercantili e industiali per una libera e grande Italia.
..... Una parola di fede, di plauso, di amore, si elevi dunque da quanti, come nella Peanica di Giulio Tanini, amano il mare e simpatizzano per il popolo marinaro: saluto, conforto ai nostri intrepidi navigatori, lanciato oltre mare sul ponte della nave come su un lembo della Patria lontana.
La nostra casa è sul mare come c'insegnarono gli antichi costruttori su palafitte: la nostra vera libertà è nella nave che fa di ogni oceano il mare nostro.
Nel nome della Madre Italia, che invoca la forza indistruttibile di tutti i suoi figli, vicini e lontani, gli assenti e i presenti, i vivi e i morti facciamo, tutti i volonterosi per la sacra unione, un atto di fede nella forza impareggiabile, nella millenaria virtù del marinaio italiano!
Dovere di riconoscenza
Ing. Napoleone Albini
Direttore della Rivista «LA MARINA ITALIANA»
Chi ha conosciuto Giulio Tanini nelle giornaliere consuetudini della vita, potrà scrivere di Lui come compagno di Lavoro, di Fede, di Lotta; chi lo ha ammirato nelle sue attività letterarie potrà farne risaltare le virtù di Poeta e di Pensatore.
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