GIULIO TANINI
Risposta al nobile Poeta CARLO MALINVERNI
Dolce al sorriso, ma più dolce al piantoquest'erma solitudine sul mare
donde traggo, talor, sterili amarestrofe ribelli nel commosso canto.
Solenne splende, è ver, nel ciano ammantoper dovizia di gemme immense e rare
l'etra, in cui d'Ombre un folto stuol m'apparetutte coverte di purpureo manto.
Ma ricercando poi la grigia e brullascogliera eterna de i fatali Mille,
anatèma implacabile e profondo
odo auspicar da la Città del Nullaal fulminar di due nere pupille,
- Tregua al sangue - o incoscienti - e pace al mondo!
Dall'Apparizione, 5-6 Marzo 1921.
Ricordi intimi della vita di Giulio Tanini
Dedicato alla vedova Adele Tanini
ed ai figli dell'illustre Compagno.
FLAVIO PENDIBENEMia Madre e Lui.
Due date indimenticabili, due affetti spezzati, due speranze deluse seguono di pari passo il corso della mia vita. Due rette impareggiabili per precisione, lungo le quali muove oggi imperterrito e sicuro il mio spirito combattuto e mai stanco, e sulle quali è necessario si avvalori vieppiù lo svolgimento d'ogni mia azione fra gli uomini: anzitutto il Pensiero di mia Madre che, assente il figliuol suo, morì benedicendomi e rammentando agli astanti con severo orgoglio materno, il Bene per il quale io combattevo e combatto ed al quale non verrò mai meno; secondariamente il ricordo e l'ammirazione verso il carissimo fra gli amici di Fede e di Intendimenti: Giulio Tanini.
Il mio Maestro.
Non posso rievocare la grande figura di Giulio Tapini senza provare una profonda indicibile emozione.
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