Morte, mi vuoi? - Sì, sono Giulio Pane.
«Col cuor di Gracco
«e col pensier di Dante».
L'APOSTOLO
ARNOLFO LENA
Saturato di idealità mazziniane, amalgamate con la geniale concezione di Michele Bakunine, aveva l'animo buono e grande di Giuseppe Garibaldi.
Come l'Eroe dei due mondi, insegnò nei due emisferi. E nei due emisferi combattè con la penna sapiente e con la parola alata per la redenzione degli umili.
Ramingo per monti, sui piani, sugli oceani, donò i tesori del suo ingegno multiforme alle opere emancipatrici degli oppressi.
Di Marx, Kropotkine, Eliseo Reclùs, suoi fratelli spirituali, aveva assimilato il pensiero che, nel crogiuolo della sua mente illuminata, fecondava idee sane di umanità e di giustizia.
A volte arcigno come Carducci, ma sempre buono come Edmondo De Amicis.
Sommate tutte le bellezze ideali, tutte le bontà umane, tutte le ansie dell'umanità dolorante ed avrete il cuore di Giulio Tanini.
Sunt formae vitae.
PRESSO L'URNA SEPOLCRALEd'Ilaria del Carretto, d'Jacopo della Quercia
Ne la palpebra semispenta e stancadesìo le appar di pace in paradiso;
muove le molli labbra a un mesto risode l'al di là, che il gran mister le infranca.
Pudica in sé, languida avvolge l'ancanel gran pallio di morte, e al sen tien fiso
l'ultimo fior, che sul marmoreo visole soffolge un nitor, di rosa bianca.
Déstati Ilaria - cerca gli occhi attorno;
odi la folta che vêr te bisbigliad'ombre gran folla, Miserere! e va
O morta pietra, vivi - e al bel ritornode l'aurora risorgi, a maraviglia:
senti? Pygmalion presso ti sta.
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