«È morto ieri Giulio Tanini, poeta umanitario e colto poliglotta. Militava da anni nei partiti sovversivi senza però essere inscritto in nessun organismo politico.
Negli ultimi giorni, quando ogni speranza era ormai perduta, data la veneranda età, scrisse una nobilissima lettera al Comitato pro vittime politiche inviando numerose pubblicazioni sue. La Sezione Comunista piega riverente la sua bandiera sulla tomba dello scomparso».
«L'AZIONE» del 1° Luglio, riportando il Comunicato della Federazione Marinara, a pag. 77 riprodotto, così scrive:
«Facciamo nostro il cronologio della Federazione dei Lavoratori del Mare, salutando con sincera commozione la salma dell'Uomo che, al disopra dei partiti, amò l'Umanità sofferente più di sè stesso. Ricordiamo che già costretto al letto, egli ci inviava dall'Ospedale il suo obolo per i bambini senza amore e senza casa, incitando i genovesi a costrurre un Asilo per l'infanzia derelitta preda della strada e del vizio. Possa il suo incitamento non andare perduto!»
Fu l'ultimo pensiero, quello rivolto ai «bambini senza amore e senza casa», col quale chiudeva la Sua nobilissima esistenza, donata generosamente e senza rimpianti, in un solo anelito, all'Umanità, vetta del Suo Ideale.
«IL LIBERTARIO» di Spezia, del 7 Luglio:
«Abbiamo appreso con grande dolore la morte dell'amico nostro Giulio Tanini spentosi a Genova, dopo tante sofferenze sopportate con stoicismo, la notte del 30 Giugno nella casa di salute del Galliera.
Pochi giorni prima di morire c'indirizzò una lettera nella quale con sereno coraggio c'informava dello stato gravissimo della sua salute e ci chiedeva delle copie del suo lavoro poetico «Marcia dell'Ideale» da noi edito, per dedicarle alle Vittime Politiche.
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